L’Arbitro: una passione complessa

Riunione tecnica con il componente CANB Cristiano Copelli

Venerdì 20 aprile la Sezione di Treviso si è riunita per la consueta riunione tecnica, con un protagonista di spicco quale Cristiano Copelli, componente della Commissione Arbitri Nazionale di Serie B.

Gradito ospite, oltre che amico della sezione trevigiana, il rappresentate del CRA Veneto, l’Organo Tecnico Danilo Campaner.
Tra gli intervenuti anche il collega assistente CAN A Daniele Bindoni di Venezia, i colleghi osservatori CAN B Eddy Vettorel di Belluno e Mario Festa di Padova, e il collega osservatore CAN D Pietro Frulli di Padova.

La riunione è stata aperta dal presidente Claudio Zuanetti che ha elencato gli esordi e i match di spicco disputati dai trevigiani: nel calcio a 11, hanno esordito nella categoria allievi i colleghi Federico Carnio e Mattia Ervas, nella categoria juniores i colleghi Enrico Montagner, Giuseppe Militello e Federico Tommasi; nel calcio a 5 ha esordito nella serie C1 Giuseppe Prazzoli; sono stati designati rispettivamente per playoff e playout di C1 Giovanni Cacciola e Simone Di Filippo ed è stato designato per i playoff di serie B Fabio Pozzobon.

E’ stato ricordato anche il prestigioso impegno dei colleghi regionali Di Filippo, Cacciola, Ciriotto, e Prazzoli che hanno diretto due amichevoli in cui è stata impegnata la nazionale cinese di Calcio a 5.

Presentato da un video che ha ripercorso la sua carriera sportiva e arbitrale, ha successivamente preso la parola Cristiano Copelli che con pacatezza, ma al contempo con fervore, ha rotto il ghiaccio con un’idea semplice ma fondamentale: è necessario fare ciò che si ama e farlo nel migliore dei modi possibili.
Un pensiero cristallino ed emozionante ha voluto dedicarlo all’amico e collega Stefano Farina, a quasi un anno dalla sua scomparsa.

Ritornando alla prospettiva tecnica, Cristiano ha voluto fin da subito mettere le cose nella giusta prospettiva: la passione è ciò che deve spingere a mettersi in gioco ed è ciò che serve per essere un buon arbitro.

Non sono necessari solo l’aspetto tecnico o la conoscenza delle regole, ovviamente imprescindibili per il ruolo arbitrale, ma che fini a se stesse renderebbero l’arbitraggio scolastico, ma è anche sapersi relazionare, usare l’intelligenza, e forza di volontà.

Copelli ha poi elencato otto punti da possedere per poter essere prima un grande uomo e dopo un buon arbitro: umiltà, sana ambizione, preparazione, rispetto, competenza, sacrificio, fiducia in se stessi, passione. 

Cristiano ha voluto sottolineare che per arbitrare è importante avere uno spirito di autocritica molto forte, basato su un’analisi puntuale delle decisioni assunte e dei comportamenti tenuti, metodo fondamentale per acquisire consapevolezza e lavorare sulla performance.

Ha proseguito cercando di rende tangibile l’arbitraggio attraverso due metafore: la maratona e il puzzle.

La prima rappresenta la fatica fisica, lo sforzo intenso, il lungo percorso insidioso e scoraggiante che permette di confrontarsi con i propri pensieri, con la propria capacità di reagire, con la propria forza di volontà di andare avanti nonostante tutto.

L’arbitraggio non è uno sprint, ma un percorso di corsa lungo, provante, emozionante.

La seconda metafora rappresenta invece la pazienza, il ragionamento, le sfumature dei singoli pezzi del puzzle che sembrano a prima vista tutti uguali ma sono tutti diversi.

Come le partite, sempre undici contro undici con un pallone, ma sempre diverse.

Un pensiero finale sulle peculiarità della nostra associazione, sull’importanza della correttezza e del rispetto verso colleghi e responsabili, che con il proprio lavoro consentono di mantenere alti standard.

In campo l’arbitro è solo e deve stare bene con se stesso, perciò deve pensare a sé, ma fuori dal campo durante la settimana è parte di una squadra, la sua squadra distribuita su tutto il territorio nazionale, con cui crescere attraverso la condivisione delle emozioni e degli episodi.

Un caloroso applauso ha suggellato la serata, emozionante e coinvolgente.

Autore: Iacopo Spresian
Fotografie: Sala Stampa AIATreviso

© Riproduzione riservata